Ansia: il potere dell’azione

azionePuò capitare che la nostra ansia cresca ogniqualvolta ci perdiamo nel nostro pensare. Valutiamo i pro e i contro, tutti i consigli richiesti e anche quelli che ci sono dati senza che noi li abbiamo chiesti; attendiamo il momento migliore per muoverci, ma quel momento di fatto non arriva mai. L’azione tarda a sopraggiungere.

Eppure, un modo per provare a ridurre l’ansia è proprio quello di agire! Non a sproposito o a caso, ma una volta prese in considerazione quelle che possono sembrarci le variabili in gioco, dopo averle analizzate in lungo e in largo, quali altre informazioni dobbiamo raccogliere per poter operare?

Il potere dell’azione

Agire ci permette di intervenire sul problema che ci mette ansia, che ci preoccupa e magari non ci fa dormire la notte.

Agire ci permette di eliminare soluzioni inefficaci. Agire è una buona strategia per avvicinarci a ciò che desideriamo raggiungere. Agire significa operarsi per eliminare la fonte di fatica e stress.

Hai litigato con un amico? Perché continuare a rimuginare su quanto accaduto, sulle colpe e responsabilità dell’uno e dell’altro, piuttosto che cercare di chiarire col diretto interessato. Pensi che sia l’altro a dover compiere il primo passo? Quanto ti aiuta questa credenza? O forse, se ci pensi bene, è solo un’ottimo alibi per stare fermo. Ma se a stare fermo continui a pensare, allora non è forse meglio agire cercando di capire? E se l’altro non ne vuole sapere? Beh, tu hai fatto quello che hai potuto. E non ascoltare chi dice che è troppo tardi, che non ne vale la pena. Dal mio punto di vista vale sempre la pena capire quale è il tuo posto nel mondo, comprendere ciò che è in nostro potere fare… e farlo!

A volte abbiamo bisogno di un po’ di tempo per confrontarci con noi stessi, per sbollire la rabbia, per proporci in modo costruttivo. Credo tuttavia che siamo abbastanza intelligenti per intuire quando è scaduto il momento del pensare ed è giunto quello del fare.

Forse con quest’altro esempio riesco ad essere più chiara. Mettiamo caso che il tuo lavoro non ti piaccia. Mollarlo di punto in bianco forse non ti sarà molto utile, ma incominciare a capire cosa non ti piace esattamente può essere un primo passo per comprendere se e dove puoi fare qualcosa. Inviare nuovi curriculum, informarti presso centri per l’impiego, aggiornare le tue competenze, costruire il tuo nuovo lavoro, possono essere delle azioni che vengono poi di conseguenza. Lamentarti circa quanto i tuoi colleghi siano scortesi, rimuginare su quanto tu sia sfortunato non credo ti aiuterà a stare meglio, e nemmeno a ridurre quel senso di preoccupazione che ti assale la mattina quando devi andare al lavoro. Tradurre in obiettivo quanto più concreto possibile, ciò che ci preoccupa, facilita di gran lunga la nostra capacità di affrontare quanto ci mette ansia.

L’azione regala energia

Non hai mai considerato la possibilità che il tempo che dedichi al pensare invece che all’azione, ti sottragga comunque molta energia, tempo e probabilmente denaro?

Lo stesso William James, padre della psicologia sperimentale, diceva a proposito dell’azione:”Quando la decisione è raggiunta e si sta provvedendo all’esecuzione, non preoccuparti delle responsabilità né curati di come andrà a finire”. Questo per evitare di essere bloccati dall’ansia, non per fare le cose a casaccio.

Molto spesso il desiderio di essere perfetti, la paura di sbagliare, la voglia di essere ancora meglio, ci blocca invece di farci progredire.

Claude Monet diceva: “Ho voluto la perfezione e ho rovinato quello che andava bene”

Agire di fatto ci fa restare coi piedi per terra, ci permette di aggiustare il tiro ogni volta su qualcosa di concreto, ci permette di correggere e di sperimentare al tempo stesso ciò che abbiamo pensato, di scoprire nel mentre che interveniamo. Ecco perché dico che l’azione ci regala energia.

Cosa fare per procedere all’azione?

Dopo tante belle parole, provo a darti qualche suggerimento pratico.

Può sembrare contraddittorio, ma ti invito a pensare… un pensiero però nuovo. Ogni volta che incominci a ritardare qualcosa da fare, che incomincia ad assalirti la paura che non vada come tu desideri, ti chiedo di provare a pensare che in natura è proprio l’imperfezione che dà origine alla vita, sono gli errori e un po’ di casualità che hanno dato il via a grandi scoperte. Prova per esempio a dare un’occhiata a questo link dove viene raccontato come è stata scoperta la penicillina. Il fatto di non sapere tutto è perciò una ricchezza, se la sai sfruttare. Mentre tendi all’obiettivo, non perdere di vista ciò che il viaggio ha da offrirti.

E poi come racconto nel video è utile provare a spezzettare il nostro obiettivo in tante piccole azioni e incominciare da quella più piccola, più semplice. Superato il disagio dell’inizio, piano piano il resto verrà da sé.

Buona azione!

Elisabetta Gusmini

Psicologa Treviglio

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